Il Club by Sharon Page

Il Club by Sharon Page

autore:Sharon Page
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Mondadori
pubblicato: 2011-12-01T16:00:00+00:00


Aveva detto troppo. Aveva detto la verità, ma Christian aveva visto molto più in là di lei. Non si era mai resa conto di quanto avesse desiderato Christian Sutcliffe.

— È qui dentro? — Le aprì completamente la vestaglia.

I capezzoli di Jane, esposti di colpo all’aria fresca e al suo sguardo infiammato, si drizzarono immediatamente.

— Niente camicia da notte — osservò lui.

— È… rimasta sul letto — balbettò lei. — Sotto di noi.

— E lì rimarrà.

Christian aveva un’aria perfida, con quel ghigno sulle labbra. Il cuore le balzò in petto, mentre lui si chinava sui suoi seni. Le mani strette sui due lembi della vestaglia, li esplorò con la bocca. La morbidezza della lingua, la ruvidità delle guance, la carezza soffice dei capelli. Era troppo…

Le stuzzicò il capezzolo sinistro, risucchiandolo a fondo nella bocca rovente. Lei s’irrigidì, aspettandosi una fitta di dolore, l’affondo lancinante dei denti. Invece Christian roteò la lingua con delicatezza e lei non si sarebbe mai sognata che potesse essere così…

Lui si fermò per guardarla. Con un sorriso sbarazzino sulle labbra, sembrava davvero fiero di sé. — Hai dei seni stupendi. Vorrei averlo scoperto quando ero un diciassettenne affamato e tu una fanciulla in fiore. — Le soffiò sul petto e la combinazione di caldo e freddo fu incredibilmente piacevole. Le prese tra le labbra il capezzolo destro e lo accarezzò con la lingua.

Jane s’inarcò sul letto. — Non saresti mai riuscito a farmi sfilare il corpetto. — Se Christian voleva provocarla, gli avrebbe risposto a tono. Era eccitante sentirsi così libera di duellare con le parole mentre si arrendeva al piacere. — Probabilmente ti interessavano di più le grosse tette di qualche matrona.

— Ma le tue sono incomparabili. Forse non sarei riuscito a farti togliere il corpetto, ma sarebbe stato divertente provare a sedurti.

— No — sussurrò lei. — Avresti usato false parole d’amore e sono ben felice che tu non me le abbia mai dette.

— Jane…

La vestaglia era aperta completamente. Christian le aveva sciolto la cintura, lasciandola del tutto esposta. Mentre le stuzzicava il capezzolo con la lingua, le fece scivolare la mano sul ventre, insinuando le dita fra le cosce. Lei s’irrigidì subito, sentì il corpo resistere.

Christian sollevò il capo dal seno. — Sarà piacevole, Jane. Cerca di assaporarlo.

Le cosce di lei erano tese. Gli afferrò il braccio. — Non lo so.

— Se non ti piace, mi fermerò. Te lo prometto.

Lei si sforzò di rilassarsi, aprì di più le gambe e si aggrappò alle sue spalle.

— Senti, Jane. Un dito nella tua tana calda e vellutata.

Quelle parole, così crude e dirette, erano scioccanti, ma suonavano carezzevoli, dette con la sua voce roca. Il dito entrava e usciva. Jane si sollevò per lasciarlo penetrare di più. Sì. Certo che lo voleva. Era bello. Sì. Inspirò a fondo e si mosse ritmicamente.

Due dita le affondarono dentro. Christian le aprì, stimolando i tessuti elastici, caldi. E la baciò.

Jane ansimò contro la sua bocca, e lui pensò che non aveva mai sentito un suono più dolce, più erotico, più perfetto.



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